Omelia 16 febbraio 2014 sulla questione etica e morale
In
nomine Patri, et Filii, et Spiritus Sancti.
Carissimi fedeli, dirò una parola di
qualche cosa di assai grave, che è capitato in questi giorni, anche se il tema
è spiacevole, e poi qualche considerazione su questa Domenica.
C'è l'iniziativa in questa nostra città di
Venezia, una città bella esternamente, meno bella internamente, di insegnare ai
bambini più piccoli in una cinquantina di scuole, una teoria che si chiama
"Gender".
Questo termine è già un indice sicuro della
sua falsità, perché, se fosse vera, certamente tra i grandi pensatori del
passato, qualcuno lo avrebbe professato. La teoria mantiene che la sessualità
venga determinata dalla cultura e deve essere liberata da ogni costrizione ed
inibizione. Essenzialmente mira a promuovere l’omosessualità.
Procediamo ad esaminare La teoria alla luce
della ragione e della fede.
Ora è evidente che la sessualità può essere
influenzata dalla cultura ed anche dalle circostanze particolari di una data vita, ma è
anche evidente che si fonda sulla persona umana differenziata in due sessi
diversi: maschile e femminile, ognuno di cui ha il suo proprio carattere
psico-fisico.
La differenzazione sessuale ha senso nella
analisi finale solo in rapporto alla procreazione e la propagazione della
specie o, in altre parole, alla conservazione del genere umano.
Questa procreazione può avvenire solo dentro
del matrimonio, poiché solo il matrimonio può fornire la base per l'educazione
di una prole equilibrata e felice. La conservazione del genere umano è il bene
naturale più grande in assoluto: perciò la frustrazione di questo bene tramite
l'uso della sessualità fuori del matrimonio o contro gli scopi del matrimonio,
è una cosa pessima, la corruzione del migliore essendo il pessimo: corruptio optimi pessima est.
Queste verità della Legge naturale sono
confermate dalla Santa Madre Chiesa nella sua dottrina sul matrimonio, sulla
gravità del peccato dell'impurità di qualsiasi tipo, e sulla depravazione particolare
degli atti omosessuali.
La teoria del cosiddetto "Gender"
è falsa per quattro motivi:
1. E’ irreale nel senso che non ha alcun fondamento
né nella realtà: fundamentum in re: non
ha fondamento nella natura umana: nel carattere psico-fisico, o maschile o
femminile, di una data persona; piuttosto riguarda la persona come un tipo di
barca, e la sessualità come un tipo di vela, su cui soffia il vento della Cultura,
che spinge la persona là dove vuole.
2. E’ irrazionale perché, essendo contraria alla Legge
naturale, è contraria anche alla ragione stessa.
3. E’ superficiale perché elige l'emozione come guida
del comportamento umano e non l'intelletto e la volontà e i principi morali
oggettivi che sono i loro oggetti adeguati.
4. E’ incoerente, e questo per due versi: a) in quanto
promuove la stessa azione che pretende di combattere: ossia l’influenza
culturale sessuale; b) in quanto è un tipo di edonismo e come tale avoca la
felicità mentre procura l'infelicità. Pensiamo solo alle due ultime generazioni
impregnate come sono dell'ideale della felicità terrena: sono più felici dei
loro antenati? Chi lo potrebbe pretendere?
La teoria ‘Gender’ è dunque falsa: irreale,
irrazionale, superficiale, ed incoerente. Promuoverla nella scuole, invece, è un male
grave, e in quanto porta all’omosessualità è anche particolarmente depravato.
La sua gravità è tanto più grande in virtù del suo carattere pubblico: toccando
un gran numero di persone e suscitando scandalo pubblico; e in virtù del suo
effetto che è cioè di corrompere le anime di bambini innocenti fin dalla più
tenera età.
Di coloro che agiscono in questo modo, Nostro
Signore Gesù Cristo dice: "E’ meglio per lui che gli sia messa al collo una
pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandali anche uno
solo di questi piccoli”.
Il fatto che questa iniziativa educativa è
stata largamente accolta dalle autorità pubbliche di tutta l'Europa è segno
dell’accelerazione dell'opera del Demonio sul mondo e della sua audacia
crescente; segno ugualmente dell’accecamento morale, e degli abissi di
degradazione in cui è caduto l’uomo apostasiato da Dio.
Le
persone che stanno già macchinando per implementare questi progetti nefasti sono
moralmente obbligati di restituire dalle propria tasche i soldi che hanno già
speso per il male pubblico, che furono a loro affidati per il bene pubblico; di
ricantare pubblicamente; e di distruggere i libri offensivi. Noi che ancora
siamo capaci di ragionare, e soprattutto noi cattolici, dobbiamo fare tutto ciò
che è in nostro potere: con la Preghiera innanzi tutto, con la parola, la testimonianza,
e con l'azione, per contrastare questa alta marea di iniquità prima che i
nostri figli siano tutti pervertiti e noi stessi assieme agli altri siamo
colpiti dalla giusta ira di Dio.
Due pensieri ora sulle Letture di questa
Domenica, per non finire con pensieri esclusivamente tenebrosi.
La Domenica Settuagesima incomincia il
secondo ciclo dell'Anno Liturgico (nel rito antico) che condurrà attraverso la
Passione e Morte del Signore fino alla Sua gloriosa Risurrezione di Pasqua. Il
colore è viola, già anticipando la Sua Passione e il Tempo di Quaresima,
chiamandoci all'ascesi.
‘Ascesi’ che viene dal greco
"askeo" e significa "esercitare", esprime un modo di vivere
disciplinato che ci richiede degli sforzi.
La Chiesa riguarda la vita umana come una
ascesi e ne da due esempi nelle letture odierne (1Cor. 9,24-27/10,1-15 e il
Vangelo Mt.20,1-16): il primo nella Lettera di San Paolo è l'immagine della
corsa: La vita è una corsa per un premio. Se vogliamo il premio che è la vita
eterna, e nell'analisi finale, il possesso stabile e perfetto di Dio Stesso,
dobbiamo correre.
Il secondo esempio è quello del lavoro
nella vigna sotto il sole, descritto nel Vangelo. L'immagine esprime la nostra
vita come un lavoro, un lavoro che fa soffrire, un lavoro precisamente nella
vigna che è la Santa Madre Chiesa. Il premio di questo lavoro, che è lo stesso
premio, sarà dato alla sera della nostra vita.
La Santa Madre Chiesa tramite queste
immagini e tutto il suo santo insegnamento, ci dice che siamo in questo mondo
per lottare, lavorare, e per soffrire con lo scopo di meritare il Cielo - e non
per un superficiale edonismo come di coloro di cui ho sopra parlato.
Con queste considerazioni, carissimi fedeli,
ci ispirino già per questa Quaresima ad intraprendere qualche pratica di
ascesi, qualche lavoro su noi stessi per combattere il peccato, il vizio, o
qualche altra imperfezione.
Dove ci sbagliamo? Cosa abbiamo detto
nell'ultima Confessione - la cosa di cui ci siamo vergognati particolarmente? o
cosa non abbiamo confessato - se forse non ci confessiamo da molto tempo, o non
ci confessiamo mai?
Riflettiamo allora: siamo concreti! Siamo
coerenti con il Battesimo e gli altri Sacramenti fino ad oggi ricevuti? Facciamo
un proponimento per Amore di Dio, per perfezionarci come Lui ci ha chiesto
(Mt.5,48), e per ricevere il premio alla sera della nostra vita che è il
possesso stabile e perfetto di Dio Trino ed Uno, Fonte ed Origine di Ogni Bene.
In nomine Patri, et Filii, et Spiritus
Sancti. Amen.