Come secondo la tradizione vuole, sabato 14 luglio 2012 - alle ore 19.00 e alla presenza di mons. Moraglia e delle autorità cittadine - c'è stata l’apertura e l’inaugurazione ufficiale del ponte votivo che, attraverso il canale della Giudecca, conduce direttamente al Tempio del Redentore.
La bella immagine che resta è questo fiume di persone che partendo, possiamo dire, dalla Chiesa della Madonna della Salute, attraversando un ponte votivo, e simbolicamente un ponte verso il cielo, si raggiunge la bellissima Chiesa dedicata al Redentore: la Madre ci porta, ci conduce al Figlio.
La Festa del Redentore è l'evento che ricorda la costruzione per ordine del Senato veneziano (4 settembre 1576) della Chiesa del Redentore quale ex voto per la liberazione della città dalla peste del 1575-1577, flagello che provocò la morte di più di un terzo della popolazione della città in soli due anni.
Alla fine della pestilenza, nel luglio del 1577, si decise di festeggiare con decorrenza annuale la liberazione, con allestimento di un ponte votivo.
Questa celebrazione diventò così una tradizione ancora attiva e ancora dopo quasi cinque secoli, unica nel suo genere vede, ancora ben consolidato, il contributo e la collaborazione delle autorità civili con le autorità religiose per il bene della città.
Quest'anno è stata la prima volta del nuovo Patriarca, Francesco Moraglia, il quale si è trattenuto prima con le autorità in modo molto paterno, poi ha benedetto questo passaggio e guidato, condotto con tutti la processione e, dopo il discorso del sindaco volto a rafforzare la stretta collaborazione delle autorità civili con le autorità religiose per il bene dei cittadini, mons. Moraglia ha prima benedetto tutta la Città e poi davvero con due parole ispirate, ha invitato tutti ad entrare nella Chiesa del Redentore per sciogliere a Lui il nostro voto di fiducia, affinchè sconfigga le pesti che oggi ammorbano le nostre città. Non solo la disoccupazione, la crisi economica e quant'altro ci possa condurre all'aspetto materiale, ma anche a quella peste che ammorba ed esaspera gli animi, ponendo nel Redentore, Gesù Cristo Nostro Signore, la nostra speranza.
La bella immagine che resta è questo fiume di persone che partendo, possiamo dire, dalla Chiesa della Madonna della Salute, attraversando un ponte votivo, e simbolicamente un ponte verso il cielo, si raggiunge la bellissima Chiesa dedicata al Redentore: la Madre ci porta, ci conduce al Figlio.
La Festa del Redentore è l'evento che ricorda la costruzione per ordine del Senato veneziano (4 settembre 1576) della Chiesa del Redentore quale ex voto per la liberazione della città dalla peste del 1575-1577, flagello che provocò la morte di più di un terzo della popolazione della città in soli due anni.
Alla fine della pestilenza, nel luglio del 1577, si decise di festeggiare con decorrenza annuale la liberazione, con allestimento di un ponte votivo.
Questa celebrazione diventò così una tradizione ancora attiva e ancora dopo quasi cinque secoli, unica nel suo genere vede, ancora ben consolidato, il contributo e la collaborazione delle autorità civili con le autorità religiose per il bene della città.
Quest'anno è stata la prima volta del nuovo Patriarca, Francesco Moraglia, il quale si è trattenuto prima con le autorità in modo molto paterno, poi ha benedetto questo passaggio e guidato, condotto con tutti la processione e, dopo il discorso del sindaco volto a rafforzare la stretta collaborazione delle autorità civili con le autorità religiose per il bene dei cittadini, mons. Moraglia ha prima benedetto tutta la Città e poi davvero con due parole ispirate, ha invitato tutti ad entrare nella Chiesa del Redentore per sciogliere a Lui il nostro voto di fiducia, affinchè sconfigga le pesti che oggi ammorbano le nostre città. Non solo la disoccupazione, la crisi economica e quant'altro ci possa condurre all'aspetto materiale, ma anche a quella peste che ammorba ed esaspera gli animi, ponendo nel Redentore, Gesù Cristo Nostro Signore, la nostra speranza.
Seguono le foto che sono riuscita a fare, ringraziando il Signore per avermi dato l'opportunità di seguire così da vicino questa bella Tradizione della Chiesa e della città veneziana.