QUICUMQUE VULT SALVUS ESSE, ANTE OMNIA OPUS EST, UT TENEAT CATHOLICAM FIDEM

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venerdì 28 febbraio 2014

La questione etica e morale del nostro tempo




  Omelia 16 febbraio 2014 sulla questione etica e morale

In nomine Patri, et Filii, et Spiritus Sancti.

    Carissimi fedeli, dirò una parola di qualche cosa di assai grave, che è capitato in questi giorni, anche se il tema è spiacevole, e poi qualche considerazione su questa Domenica.

    C'è l'iniziativa in questa nostra città di Venezia, una città bella esternamente, meno bella internamente, di insegnare ai bambini più piccoli in una cinquantina di scuole, una teoria che si chiama "Gender".
    Questo termine è già un indice sicuro della sua falsità, perché, se fosse vera, certamente tra i grandi pensatori del passato, qualcuno lo avrebbe professato. La teoria mantiene che la sessualità venga determinata dalla cultura e deve essere liberata da ogni costrizione ed inibizione. Essenzialmente mira a promuovere l’omosessualità.
    Procediamo ad esaminare La teoria alla luce della ragione e della fede.
    Ora è evidente che la sessualità può essere influenzata dalla cultura ed anche dalle  circostanze particolari di una data vita, ma è anche evidente che si fonda sulla persona umana differenziata in due sessi diversi: maschile e femminile, ognuno di cui ha il suo proprio carattere psico-fisico.
   La differenzazione sessuale ha senso nella analisi finale solo in rapporto alla procreazione e la propagazione della specie o, in altre parole, alla conservazione del genere umano.
   Questa procreazione può avvenire solo dentro del matrimonio, poiché solo il matrimonio può fornire la base per l'educazione di una prole equilibrata e felice. La conservazione del genere umano è il bene naturale più grande in assoluto: perciò la frustrazione di questo bene tramite l'uso della sessualità fuori del matrimonio o contro gli scopi del matrimonio, è una cosa pessima, la corruzione del migliore essendo il pessimo: corruptio optimi pessima est.
   Queste verità della Legge naturale sono confermate dalla Santa Madre Chiesa nella sua dottrina sul matrimonio, sulla gravità del peccato dell'impurità di qualsiasi tipo, e sulla depravazione particolare degli atti omosessuali.

   La teoria del cosiddetto "Gender" è falsa per quattro motivi:

1. E’ irreale nel senso che non ha alcun fondamento né nella realtà: fundamentum in re: non ha fondamento nella natura umana: nel carattere psico-fisico, o maschile o femminile, di una data persona; piuttosto riguarda la persona come un tipo di barca, e la sessualità come un tipo di vela, su cui soffia il vento della Cultura, che spinge la persona là dove vuole.

2. E’ irrazionale perché, essendo contraria alla Legge naturale, è contraria anche alla ragione stessa.

3. E’ superficiale perché elige l'emozione come guida del comportamento umano e non l'intelletto e la volontà e i principi morali oggettivi che sono i loro oggetti adeguati.

4. E’ incoerente, e questo per due versi: a) in quanto promuove la stessa azione che pretende di combattere: ossia l’influenza culturale sessuale; b) in quanto è un tipo di edonismo e come tale avoca la felicità mentre procura l'infelicità. Pensiamo solo alle due ultime generazioni impregnate come sono dell'ideale della felicità terrena: sono più felici dei loro antenati? Chi lo potrebbe pretendere?

    La teoria ‘Gender’ è dunque falsa: irreale, irrazionale, superficiale, ed incoerente.  Promuoverla nella scuole, invece, è un male grave, e in quanto porta all’omosessualità è anche particolarmente depravato. La sua gravità è tanto più grande in virtù del suo carattere pubblico: toccando un gran numero di persone e suscitando scandalo pubblico; e in virtù del suo effetto che è cioè di corrompere le anime di bambini innocenti fin dalla più tenera età.
    Di coloro che agiscono in questo modo, Nostro Signore Gesù Cristo dice: "E’ meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandali anche uno solo di questi piccoli”.
    Il fatto che questa iniziativa educativa è stata largamente accolta dalle autorità pubbliche di tutta l'Europa è segno dell’accelerazione dell'opera del Demonio sul mondo e della sua audacia crescente; segno ugualmente dell’accecamento morale, e degli abissi di degradazione in cui è caduto l’uomo apostasiato da Dio.
     Le persone che stanno già macchinando per implementare questi progetti nefasti sono moralmente obbligati di restituire dalle propria tasche i soldi che hanno già speso per il male pubblico, che furono a loro affidati per il bene pubblico; di ricantare pubblicamente; e di distruggere i libri offensivi. Noi che ancora siamo capaci di ragionare, e soprattutto noi cattolici, dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere: con la Preghiera innanzi tutto, con la parola, la testimonianza, e con l'azione, per contrastare questa alta marea di iniquità prima che i nostri figli siano tutti pervertiti e noi stessi assieme agli altri siamo colpiti dalla giusta ira di Dio.


    Due pensieri ora sulle Letture di questa Domenica, per non finire con pensieri esclusivamente tenebrosi.
    La Domenica Settuagesima incomincia il secondo ciclo dell'Anno Liturgico (nel rito antico) che condurrà attraverso la Passione e Morte del Signore fino alla Sua gloriosa Risurrezione di Pasqua. Il colore è viola, già anticipando la Sua Passione e il Tempo di Quaresima, chiamandoci all'ascesi.
    ‘Ascesi’ che viene dal greco "askeo" e significa "esercitare", esprime un modo di vivere disciplinato che ci richiede degli sforzi.
    La Chiesa riguarda la vita umana come una ascesi e ne da due esempi nelle letture odierne (1Cor. 9,24-27/10,1-15 e il Vangelo Mt.20,1-16): il primo nella Lettera di San Paolo è l'immagine della corsa: La vita è una corsa per un premio. Se vogliamo il premio che è la vita eterna, e nell'analisi finale, il possesso stabile e perfetto di Dio Stesso, dobbiamo correre.
    Il secondo esempio è quello del lavoro nella vigna sotto il sole, descritto nel Vangelo. L'immagine esprime la nostra vita come un lavoro, un lavoro che fa soffrire, un lavoro precisamente nella vigna che è la Santa Madre Chiesa. Il premio di questo lavoro, che è lo stesso premio, sarà dato alla sera della nostra vita.
   La Santa Madre Chiesa tramite queste immagini e tutto il suo santo insegnamento, ci dice che siamo in questo mondo per lottare, lavorare, e per soffrire con lo scopo di meritare il Cielo - e non per un superficiale edonismo come di coloro di cui ho sopra parlato.
   Con queste considerazioni, carissimi fedeli, ci ispirino già per questa Quaresima ad intraprendere qualche pratica di ascesi, qualche lavoro su noi stessi per combattere il peccato, il vizio, o qualche altra imperfezione.
   Dove ci sbagliamo? Cosa abbiamo detto nell'ultima Confessione - la cosa di cui ci siamo vergognati particolarmente? o cosa non abbiamo confessato - se forse non ci confessiamo da molto tempo, o non ci confessiamo mai?
   Riflettiamo allora: siamo concreti! Siamo coerenti con il Battesimo e gli altri Sacramenti fino ad oggi ricevuti? Facciamo un proponimento per Amore di Dio, per perfezionarci come Lui ci ha chiesto (Mt.5,48), e per ricevere il premio alla sera della nostra vita che è il possesso stabile e perfetto di Dio Trino ed Uno, Fonte ed Origine di Ogni Bene.

   In nomine Patri, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.