TAGASTE
La città romana
Costruita
dai Romani attorno al I sec. a. C. Tagaste è sorta nello stesso luogo
dove si estende oggi l'attuale cittadina di Souk Ahras. Le tracce delle vestigia d'antichità purtroppo sono ancora sotto terra o sono state distrutte dalle nuove costruzioni. Secondo l'archeologo M. Bergugger, nel 1850, la parte più importante delle rovine della città romana è situata fra l'odierna città di Diar Zerga e una zona dei vecchi sobborghi.
Questa tesi fu sostenuta anche dal Dottor Rouquette, un esploratore che visitò Tagaste nel 1903. Senza tuttavia specificare dove e come, egli lasciò scritto: "sotto le macerie di antiche costruzioni furono scoperte oggi le terme pubbliche di Tagaste e tutto intorno dei muri di abitazioni ornate di frammenti di mosaico e altri oggetti di metallo e d'argilla."
APPROFONDIMENTI
E se i nomi punici abbondano, non sono rari quelli latini: spesso il medesimo personaggio dimostra, nei diversi elementi del suo nome, la mescolanza delle razze e delle culture.
Tagaste era un piccolo centro, in mezzo a una regione agricola, e discretamente popolosa. Il dominio romano aveva rispettato i suoi diritti cittadini, e per lo meno li aveva ristabiliti abbastanza presto: se la città aveva certamente amministrazione autonoma al tempo di Settimo Severo, il fatto che Plinio il Vecchio la nomini come una delle trenta città libere dell'Africa, fa ritenere che Tagaste fosse già Municipium al tempo di Traiano, e forse ottenne questo diritto da lui.
APPROFONDIMENTI
La Casa di Agostino
Oggi
non è possibile individuare esattamente la posizione della casa di
proprietà di Patrizio, dove Agostino visse da giovane e dove ritornò
dopo il suo viaggio in Italia. Alcuni archeologi la pongono a est della città attuale, in un'area compresa fra il Mausoleo di Sidi Messaoud e l'ospedale centrale. E' una zona costeggiata dall'oued Zerga, uno degli affluenti della Medjerda, il fiume principale di questa regione che in età punica si chiamava Bagradas. Di lì passa la strada che porta a Bou-Hadjar, l'antica località romana di Lamy.
L'olivo di sant'Agostino
A
Tagaste si conserva un gigantesco olivo che da tempo è oggetto di
culto e che viene chiamato, secondo la tradizione, l'olivo di
sant'Agostino. Sfidando il tempo e gli anni continua i suoi rami
continuano a fiorire e perpetuano il suo ricordo, resistendo all'oblio.
Nel 2006 in occasione dei 750 anni di fondazione dell'Ordine
agostiniano, da Tagaste è partita una fiaccolata internazionale che ha
toccato Ippona, Cartagine (Tunisi), Malta, Roma, Allumiere, Ostia,
Cagliari, Genova, Casei Gerola, Cassago, Milano e Pavia, tutte località
legate alla vita del santo. In tale circostanza il sindaco di Tagaste ha staccato un ramo da questo olivo per farlo consegnare a ogni sindaco dei paesi toccati dalla fiaccolata come simbolo di pace e di dialogo.
Il Museo di sant'Agostino
Il
Museo che porta il suo nome è alloggiato nella cripta di una vecchia
chiesa e conserva alcuni interessanti reperti archeologici.
Iscrizione cristiana
A
Tagaste è stata rinvenuta una lapide cristiana che testimonia
lo sviluppo del cristianesimo anche in questa cittadina romana
di cui divenne vescovo Alipio, l'intimo amico di Agostino.
L'iscrizione proviene dalla basilica di Tagaste e riporta la
scritta:BEATAM ECCLESIAM CATOLICAM EX OFICINA FORTUNATIM.