R. P. Chautard - L’Anima dell’Apostolato
Datomi
all’Azione Cattolica fin dai primi anni della mia vita ecclesiastica,
notai ben presto che il più valido aiuto mi veniva da coloro che,
sebbene laici, erano stati formati nello spirito da un vecchio
Sacerdote, il quale non aveva molta coltura, ma aveva però molta pietà, e
passava tutto il suo tempo in una piccola chiesa, ove, con istruzioni
sacre in forma molto semplice, e col promuovere la frequenza dei
Sacramenti, lavorava con zelo in prò delle anime.
Alla scuola di quel
pio Sacerdote imparai anch'io la necessità che avevo di ritemprare
spesso lo spirito con gli Esercizi Spirituali, e di ricorrere
frequentemente all’orazione per raccogliere dall’operosità quel frutto
che ardentemente bramavo. Capii quindi fin d'allora che l'Azione
Cattolica, mentre è commendevole sotto molti rispetti, può tuttavia
divenire facilmente per tutti (anche pei Sacerdoti) sorgente di
dissipazione, se chi la esercita non attende seriamente a coltivare
anzitutto lo spirito in sè e negli altri.
Divenuto
poi Vescovo, nel governo della Diocesi questa verità mi apparve sempre
più evidente, e deplorai che, per non avere tenuto nel debito conto un
principio così essenziale, fossero le tante volte e in tanti luoghi
riuscite sterili le fatiche ed inutili i vari mezzi adoperati per dar
vita o incremento all'Azione Cattolica. Mi provai quindi a manifestare
questa mia convinzione desiderosissimo di rimuovere la causa di sì
funesta sterilità, ma mi parve che pochi mi volessero dare ascolto, ed i
più avessero invece una specie di compatimento per me, quasi che io non
conoscessi le anime moderne e l’azione che deve spiegarsi ai giorni
nostri dai cattolici. Avrei desiderato che su tale argomento vi fosse
qualche libro per diffonderlo largamente, e dissipare con siffatto mezzo
i pregiudizi che offuscano le menti, ma non ne conoscevo alcuno.
Gesù
buono seppe rimediare a tutto, ed un bel giorno, per le mani di uno
zelante Religioso della Società di Maria, mi fece capitare il libro che
da tanto tempo sospiravo.
Io
non sto a lodare il libro presente, perchè le cose belle come le cose
buone, bisogna gustarle per apprezzarle convenientemente. Dirò soltanto
che in Francia è giunto in breve alla settima edizione, e se ne sono già
pubblicati 70.000 esemplari, e spero che in Italia sì diffonderà così
da emulare anche in questo la Francia cattolica. Per conto mio, faccio
voti che vada in mano a tutti i Parroci ed a tutti i Sacerdoti della mia
Diocesi, nè manchi a nessuno di quelli che fanno parte delle
Associazioni Cattoliche della Diocesi di Arezzo.
All’ardente
ed umile solitario, che tra i rigori della troppa scrisse, pregando,
questo libro, in cui si rispecchia al vivo il suo animo d’apostolo,
conceda il Maestro Divino copiose benedizioni e quell’approvazione che
Egli già fece sentire ad altri, i quali coi loro libri dettero a Lui
gloria ed alle anime luce e pascolo salutare.
Arezzo, dall'Episcopato, 7 giugno 1918,
festa del Sacro Cuore di Gesù.
festa del Sacro Cuore di Gesù.
GIOVANNI VOLPI, Vescovo d'Arezzo
PARTE PRIMA - Dìo vuole le opere e la vita interiore
PARTE SECONDA - Unione della vita attiva e della vita interiore
PARTE TERZA - La vita attiva, pericolosa senza la vita interiore, con questa assicura il progresso nella virtù
PARTE QUARTA - Fecondità che deriva all'azione dalla vita interiore
PARTE QUINTA - Alcuni princìpi e avvisi per la vita interiore
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