QUICUMQUE VULT SALVUS ESSE, ANTE OMNIA OPUS EST, UT TENEAT CATHOLICAM FIDEM

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sabato 21 agosto 2010

La Santa Messa spiegata ai fanciulli. II parte

2. Il sacrificio di Abramo


Un giorno il Signore disse ad Abramo: Prendi il tuo figlio Isacco, che tu ami tanto, e salì sopra un monte che io t'insegnerò, Sopra quel monte mi offrirai in sacrificio il tuo figlio Isacco, uccidendolo e bruciandolo in mio onore. Abramo, che amava teneramente il suo figlio Isacco, si sentì stringere il cuore al pensiero di dover uccidere il figlio suo. Ma era tanta l'abitudine che avevano gli uomini, a quel tempo, di offrire sacrifici al Signore, che Abramo non dubitò neppure un momento di dover ubbidire al comando di Dio. Egli pensò: il Signore è padrone di tutte le sue creature, dunque è padrone anche del figlio mio; se egli vuole che io gliel'offra in sacrificio, debbo certamente ubbidire.

E non ci pensò più oltre; mise il basto al suo asino, prese con sè due servi e il suo figlio Isacco, e partì alla volta del monte, che gli era stato indicato da Dio.

Arrivato sulla cima del monte, Abramo fece un altare con un mucchio di pietre, vi mise sopra alcuni pezzi di legna, e, sulla legna legò il suo figlio Isacco.... E alzò il coltello per ucciderlo (fig. 2).




Figura 2: Abramo alzò il coltello per immolare il figlio suo al Signore.


Ma, in quel momento venne un angelo dal cielo, e gridò: Abramo, Abramo! Non uccidere il tuo figlio Isacco!

E Abramo non uccise più il figlio suo; ma, avendo visto lì vicino un ariete, lo prese e l'offrì in sacrificio al Signore.

Il Signore dunque volle far comprendere il grande dovere che avevano gli uomini di offrire a lui sacrifici; ma nello stesso tempo volle far comprendere che egli non voleva sacrifici di creature umane. Voleva che gli si offrissero soltanto gli animali, le frutta, l'incenso, ed anche il pane ed il vino, come spiegheremo nei capitoli seguenti.


Intanto, per comprendere bene quanto diremo nei capitoli seguenti, bisogna tener presente l'idea precisa del sacrificio, che si può riassumere in queste poche parole: il sacrificio

consiste nel fare a Dio, per mezzo di un ministro legittimo, l'offerta di una cosa sensibile,

distruggendola o mutandola, allo scopo di riconoscere il supremo dominio di Dio sopra tutte le creature.