QUICUMQUE VULT SALVUS ESSE, ANTE OMNIA OPUS EST, UT TENEAT CATHOLICAM FIDEM

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martedì 17 agosto 2010

La Santa Messa spiegata ai fanciulli. parte I

Comincia con questo articolo la trascrizione di un libretto dal titolo :LA SANTA MESSA, spiegazione storica, dogmatica e liturgica.
Pubblicato nella collana: " Per la cultutura religiosa dei bambini" nel 1930

INTRODUZIONE:

Mio caro bambino,Già da qualche anno tu vai a Messa tutte le domeniche e forse anche, qualche volta,nei giorni feriali.Ma dimmi, mio caro, sai tu che cosa è la Santa Messa? Sai che cosa fa il Sacerdoteall'altare, con tutte le sue preghiere, genuflessioni, inchini, ecc? Sai a che cosa servono l'ostiaed il vino che il Sacerdote adopera sull'altare?E se io ti domandassi come si chiama ciascuno degli oggetti che il Sacerdote adoperaper celebrare la Messa, mi sapresti rispondere? E delle diverse vesti che il Sacerdote indossaper celebrare la Messa, sapresti dirmi il nome ed il significato? E sapresti dirmi perchéle vesti, che il Sacerdote indossa per celebrare la Messa, sono talvolta di un colore etalvolta di un altro?Quante cose non sai ancora, mio caro! Eppure è un dovere per ogni fanciullo cristianoconoscere bene tutte queste cose, perché, assistendo alla Santa Messa, non debba starlì come una seggiola o come una panca, senza capir nulla di quel che fa il sacerdote.In questo volume, dunque, ti spiegherò non soltanto che cosa è la Santa Messa, ma anche il significato di tutte le cerimonie e di tutto ciò che adopera il Sacerdote per celebrare la Messa.Dopo tali spiegazioni io son sicuro che tu assisterai alla Santa Messa con viva soddisfazione, con profonda devozione, e con grandissimo profitto per l'anima tua. Questa grazia io chiedo al Signore, di gran cuore, per te.

Un amico dei bambini



1. I sacrifici antichi


Per comprendere bene che cosa sia il Sacrificio della Santa Messa, è necessario prima ricordare in qual modo gli uomini hanno onorato Iddio, per mezzo dei Sacrifici, fin dai primissimi tempi, fin dal tempo di Adamo.

Leggiamo nella Santa Scrittura che i figli di Adamo, Caino ed Abele, offrivano al Signore i loro sacrifici. E che cosa offrivano? Abele offriva i migliori agnelli del suo gregge e Caino offriva i frutti della terra. I sacrifici di Abele erano molto graditi al Signore, perché Abele era buono e faceva di cuore le sue offerte; invece i sacrifici di Caino non erano graditi al Signore, perché Caino era cattivo ed invidioso, e faceva le sue offerte di mala voglia e quasi per forza.

Ma in che modo offrivano essi i loro sacrifici? Facevano un bel mucchio di pietre, sopra quelle pietre mettevano un fascetto di legna, e sulla legna ponevano la loro offerta; poi davano fuoco alla legna e lasciavano bruciare quello che vi era sopra: gli agnelli (che, prima di esser bruciati, venivano uccisi) o le frutta (fig. 1).


Figura 1: Caino ed Abele mettevano le loro offerte sopra un mucchio di pietre e le bruciavano in onore di Dio.


E perché facevano così? Chi aveva loro insegnato ad offrire in questo modo i sacrifici al Signore? Adamo aveva insegnato ai suoi figli; ma Adamo era stato istruito da Dio stesso, il quale voleva in tal modo essere onorato dagli uomini sulla terra.

E la ragione, per cui Iddio veniva onorato coi sacrifici, era questa: siccome Iddio è il creatore ed il padrone di tutte le cose, perciò si doveva a Lui offrire una parte delle cose da lui create, appunto per riconoscerlo padrone di tutto.

Caino ed Abele insegnarono la stessa cosa ai loro figli, e questi ancora la insegnarono ai loro figli; e così, di generazione in generazione, tutti gli uomini impararono ad offrire a Dio i sacrifici, per onorarlo e per riconoscerlo come padrone assoluto di tutte le cose.

Nei primi tempi qualunque uomo poteva offrire a Dio sacrifici; ma poi Iddio stesso stabilì che ci fossero degli uomini prescelti a questo ufficio; e tali uomini si chiamarono Sacerdoti. Essi soli potevano offrire sacrifici al Signore.Sacerdote significa uomo sacro, e si chiamava così appunto perché era incaricato difare una cosa sacra. Infatti la parola sacrificio significa: faccio una cosa sacra (sacrumfacio).