Predica
del 6 Novembre 2011 di Padre Konrad sul
Demonio-Satana
In
nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.
Su
questa Domenica, normalmente, faccio una piccola sintesi della Dottrina
Cattolica sul Demonio. L'esistenza del Demonio è un articolo di fede, malgrado
tutto ciò i modernisti possono dirci con i loro sforzi e fino a diminuire allo
zero la nostra fede.
In
Principio Dio creò il Cielo e la Terra, il Cielo può riferirsi qua, alla
creazione degli Angeli, dopo la creazione degli Angeli è seguita la prova degli
Angeli.
La
natura di questa prova (secondo la Tradizione è certa, ma la natura non è
certa), è che un buon numero di Padri della Chiesa la intendono come il
Comandamento di Adorare Dio-Uomo, ossia Gesù Cristo + visto da loro in una
visione. Lucifero ed una parte degli Angeli hanno rifiutato perchè non volevano
adorare un essere di una natura inferiore alla loro, Gesù Cristo + avendo come
ben sappiamo non solo una natura Divina ma anche una natura umana, ossia
inferiore alla natura angelica, di per sé la sua natura, l'esito di questo
rifiuto era la caduta degli Angeli dal Cielo, il loro cambiamento, da Angeli in
Demoni.
Questa caduta viene espressa nell'Apocalisse dove si legge che la coda
del Drago trascinava giù un terzo delle Stelle del Cielo e le precipitava sulla
Terra.
Come
già possiamo capire, il peccato di questo Drago, Lucifero e di altri Demoni di
cui è il capo, è quello della superbia, non volevano adorare Gesù Cristo + ,
questo peccato viene espresso nelle due parole del Libro di Geremia: "non
servirò/non serviam", si può dire che il grido di guerra di san Michele
Arcangelo invece, che li ha cacciati dal Cielo, era "chi è come Dio? - Quis ut Deus?"
Micha'el, il grido del Demonio rappresenta, "non serviam", la pretesa
di essere "come Dio", mentre la parola di san Michele rappresenta la
verità che nessuno è come Dio.
Diversi
passi della Sacra Scrittura vengono applicati al peccato degli Angeli, in Tobia
si legge: "la superbia è la causa di ogni rovina"; in Ecclesiastico:
"il principio di ogni peccato è la superbia"; e in Isaia: "come
mai sei caduto dal Cielo, Lucifero, Figlio dell'Aurora? Come mai sei stato
steso a terra signore dei popoli, eppure tu pensavi - salirò in Cielo, sulle
Stelle di Dio innalzerò il trono, mi farò uguale all'Altissimo e invece sei
stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell'abisso" (Isaia
14,11-15).
Dunque,
dal peccato della superbia segue un secondo peccato, quello dell'invidia,
perché il superbo prova risentimento verso un altro che possiede delle qualità
che attribuisce falsamente a sé stesso.
Questa
invidia spinge il Demonio ad attaccare il Signore Gesù Cristo + durante la Sua
vita sulla Terra, lo spinge ad attaccare il Suo Corpo Mistico che è la Chiesa,
e più generalmente tutto il genere umano in quanto è creato ad immagine e
somiglianza di Dio. Il suo odio particolare verso l'uomo si basa sul fatto che
l'uomo, di fatto, può divenire "come Dio", non di per se stesso però,
ma tramite la Grazia.
Questa,
dunque, è la lotta spirituale di cui parla san Paolo nell'Epistola di oggi: non
una lotta contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potestà
delle tenebre.
Come
agiscono i Demoni in questa lotta spirituale?
Loro
ci tentano al peccato, il peccato mortale in primo luogo e il peccato veniale
in secondo luogo, come un passo verso il peccato mortale. Esempi di peccati
mortali, purtroppo comuni, sono la mancanza alla Santa Messa domenicale e alla
santa purezza o da solo o con un altro/a. Colui che ha un peccato mortale sulla
coscienza deve confessarlo quanto prima e fare il proponimento di abbandonarlo,
con la Preghiera e la Grazia di Dio questo è sempre possibile, il peggiore è,
come lo dico spesso, ricevere la Santa Comunione in questo stato perché ciò
costituisce un secondo peccato mortale, quello del sacrilegio.
Lo
scopo dei Demoni è nient'altro che di sedurci, ora, l'uomo è creato per
conoscere il vero, amare il Bene ed essere felice con Dio per tutta l'eternità.
Il
Demonio, perché vuole che siamo infelici all'inferno, per tutta l'eternità,
deve ingannarci travestendo il falso come il vero, il male come il bene, e
perciò si chiama l'ingannatore. Perché cerca la morte eterna per noi, il perché
ha causato la morte fisica mediante il Peccato Originale, si chiama anche
l'omicida.
Un
altro nome del Demonio è dio o Principe di questo mondo, ma non bisogna avere
paura del Demonio perché non ha il dominio su questo mondo ma soltanto un
influenza; Dio ha il dominio, Egli regna, Egli comanda, il Demonio è soggetto a
Lui e può agire unicamente fino al punto che Dio lo permette per i propri
scopi, cioè, affinché noi ci santifichiamo per mezzo delle prove, e Dio non
permetterà che siamo messi alla prova oltre alle nostre forze, ma ci da tutte
le armi delle quali abbiamo bisogno per vincere.
Quali
sono queste armi?
In
una lotta spirituale le armi sono spirituali: la Fede, i Sacramenti e le Virtù,
come ci insegna oggi san Paolo. Non bisogna avere paura del Demonio, dunque, ma
sfregiarlo, perché con queste armi lo vinceremo. Con queste armi, cioè con una
buona vita cattolica secondo la Fede, secondo i Comandamenti, con l'aiuto dei
Sacramenti soprattutto la santa Confessione e la santa Comunione, e con una
vita di Preghiera intensa, affidandoci totalmente a Dio, alla Santissima
Vergine Maria attraverso il Rosario, e al nostro Angelo Custode e a san Michele
Arcangelo, così vinceremo, così ci santificheremo e così diverremo "come
Dio" nel senso giusto, ossia mediante la Sua Grazia, per poter vivere in
unione con Lui qua e nel Cielo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
In
nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.
Sia
lodato Gesù Cristo +