QUICUMQUE VULT SALVUS ESSE, ANTE OMNIA OPUS EST, UT TENEAT CATHOLICAM FIDEM

----------------------------------------------- QUICUMQUE VULT SALVUS ESSE, ANTE OMNIA OPUS EST, UT TENEAT CATHOLICAM FIDEM ----------------------------------------------

martedì 14 settembre 2010

ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE

Come l'apparizione della Santa Croce a Costantino, e la scoperta del sacro legno fatta da s.Elena diede occasione alla festa dell'invenzione della Santa Croce che però non si rese universale fino al 720, così il riacquisto di si santo strumento, fatto da Eraclio diede nuovo lustro alla festa dell'Esaltazione, che già si celebrava dai greci e dai Latini nel sesto secolo e anche nel quinto.

Corsoe II, re di Persia, sotto pretesto di vendicare l'imperatore Maurizio, trucidato da Foca, si mosse con grande esercito contro quest'ultimo, e in poco tempo si impadronì della Siria e dell Palestina, mettendo a fuoco e a sangue tutto l'oriente.

Eraclio, figlio del governatore dell'Africa, animato dai voti del popolo che stufo della tirannia di Foca, lo proclamava imperatore, approda con un armata navale a Costantinopoli, ove sconfisse le truppe nemiche, e, impadronitosi del tiranno, gli fece troncare la testa. Non ottenne appena questa vittoria che cercò di fare la pace con Corsoe, affinchè senza spargere altro sangue, si ritirasse nei propri stati, cioè nel regno di Persia. Corsoe, superbo delle prime conquiste, rifiutò ogni condizione, fece nuove scorrerie, strinse d'assedio Gerusalemme, e presala nell'anno 625, portò seco nella Persia, coi principali della città e il vescovo Zaccaria, i più preziosi tesori che vi poté trovare, e fra questi la Vera Croce su cui era morto il Salvatore. Allora Eraclio risolvette di farla finita; e confidando nella protezione del cielo, partì colle sue truppe per la Persia. La marca fu un continuo trionfo e sconfitti tutti i persiani che d'allora in poi non riacquistarono più il loro primitivo splendore, costrinse alla fuga il loro re, che fu poi fatto morire dal proprio figlio Siroe, com'egli a colpi di bastone aveva fatto morire il proprio padre Ormisda. Debellati così tutti i nemici, Eraclio cedette alle istanze di Siroe che domandava la pace; e la prima condizione che gli impose fu quella di restituire tutto quello che Corsoe aveva rubato in Palestina, e specialmente la Santa Croce. Fu allora che questa nel 628, fu portata trionfalmente , fra le acclamazioni e gli ossequi di tutto il popolo a Costantinopoli. L'anno seguente, l'imperatore si imbarcò per portarla in Gerusalemme. E giuntovi feliceente, la volle portare egli stesso nel tempio fabbricat da Costantino sopra il calvario. Ma arrivato alla porta che serve di introduzione al sacro monte, si sentì impediti i suoi passi a una forza invisibile e irresistibile. Allora, il patriarca Zaccaria che lo accompagnava, lo avvisò che ciò proveniva dall'essere egli vestito pomposamente, e quindi in modo non proprio nell'imitar Gesù Cristo nel portare la croce. Depose subito l'imperatore le regie insegne; si vestì di abito penitenziale, e trovò di procedere liberamente, come procedette di fatto al compimento i propri voti. E così fu la Santa Croce nel 629 riposta per mano di Eraclio in quel luogo medesimo da cui 14 ai prima era stata rubata da Corsoe. Siccome ciò avvenne il 14 settembre, in cui molti eran soliti festeggiare la Santa Croce, fu così universalmente stabilita in tal giorno l solennità della sua Esaltazione.